Iniziamo analizzando dei dati statistici… il tasso medio di consegna delle mail nel mondo nel 2023 è pari al 85,7%. Ciò significa che il 14,3% di tutte le mail non raggiunge mai la casella di posta elettronica del destinatario. Di questo 14,3% il 6,3% finisce nella cartella spam del destinatario, mentre 8% delle mail scompare del tutto e viene considerata come non consegnata. Quindi possiamo affermare che 1 una mail su 7 non raggiunge mai la casella di posta.
Altro fattore importante da tenere in cosiderazione è quello che 87% della quota di mercato in questo settore è rappresentato da quattro grandi ISP (provider di servizi internet) che sono Google, Microsoft, Yahoo e AOL. Il che significa che 7 e-mail su 8 vengono elaborate da uno di questi fornitori. E la differenza dei tassi di consegna tra questi fornitori sono il risultato delle diverse priorità e standard che ciascuno applica alle e-mail in arrivo.
Perchè parliamo di deliverability ? Perchè possiamo ipotizzare la migliore campagna di e-mail marketing, il miglior copy, la e-mail perfetta, ma se poi le persone non la ricevono hai meno conversioni e quindi meno ritorno sull’investimento. Quindi ad oggi possiamo affermare ancora di più che DELIVERABILITY = €
Google e Yhaoo ad inizio febbraio 2024 hanno introdotto nuove linee guida sullo spam ed hanno richiesto nuovi requisiti. Quindi se vengono inviate mail massive “bulk mail” verso gli indirizzi @gmail.com @googlemail.com Workspace e @yahoo è necessario avere degli accorgimenti ulteriori. In pratica se si inviano nelle 24 ore meno di 5.000 e-mail è necessario associare al dominio dell’indirizzo che invia le mail un’autenticazione SPF (Sender Policy Framework) o DKIM (DomainKeys Identified Mail), mentre se le mail che si inviano nelle 24 ore sono più di 5.000 è necessario associare al dominio un’autenticazione DMARC (framework che aiuta gli amministratori di posta a impedire agli hacker e altri aggressori di falsificare la loro identità e il loro dominio).
Quando inviamo delle mail massive ci dobbiamo affidare comunque e sempre a delle piattaforme che ci aiutano e che lavorano costantemente per fornire un servizio sempre migliore, quindi un servizio di delivery accreditato che di solito ha un efficacia pari al 100% per consegnare i nostri messaggi di posta. La Delivery comunque è differente dalla deliverability, perchè come detto prima la deliverability è strettamente legata al nostro dominio e alle autenticazioni che solo noi possiamo impostare.
Vediamo cosa succede quando noi clicchiamo INVIO e iniziamo ad inviare la nostra newsletter… inizia un viaggio lunghissimo prima che lo riceva l’utente finale… in prima istanza si verifica se l’indirizzo mail è valido, si verifica se l’indirizzi sono corretti, se le mail sono accreditate per la nostra ricezione, magari ci sono indirizzi vecchi che non esistono più, tutti questi fattori possono essere discriminanti e creare una reputazione bassa della nostra casella e-mail e peserà sulla nostra deliverability. Quindi abbiamo un controllo sulla nostra reputazione dell’indirizzo IP. Poi viene fatta una verifica sui contenuti della nostra newsletter, se vengono trovate delle parole inopportune il nostro dominio viene segnalato e le nostre mail finiranno nello spam. Anche delle newsletter composte solo da immagini e quindi senza contenuti testuali vengono inserite direttamente nello spam. Poi viene effettuato un cotrollo se l’indirizzo mail è già presente in delle black-list e poi viene finalmente recapitato al cliente.